I GENITORI
GLI INSEGNANTI
La scuola
IL BAMBINO
La società
La scuola deve essere strutturata e vissuta come un laboratorio, in cui le cose “si fanno”, perché “il fare” riconosce e restituisce alle cose il loro valore .
Ma la scuola deve anche essere in grado di offrire ai bambini gli strumenti adatti e questo implica dare “relazioni”, perché gli strumenti presuppongono il “fare con” gli altri. Costruiamo un modo di fare scuola che va a coniugare il “sapere” con il “saper fare” e l’apprendimento con il divertimento.
“La scuola non è attrezzata per l’allegria: la gioia va strappata a viva forza” – affermava Majakovskij agli inizi del ‘900. Oggi la situazione non è molto cambiata. La capacità di apprendimento si basa sulle risorse positive del bambino, cioè sull’autostima e su quelle forze che scaturiscono dai suoi desideri e dalle sue emozioni.
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“La scuola non è attrezzata per l’allegria: la gioia va strappata a viva forza” affermava Majakovskij agli inizi del ‘900. Oggi la situazione non è molto cambiata. La scuola in cui si va con piacere è quella dove c’è posto per la mente (che impara a conoscere il pensiero degli altri e fa emergere il proprio), ma anche per il corpo, dove c’è posto per le emozioni, dove si valorizzano le esperienze che i bambini già possiedono e si dà spazio alla comunicazione e alla creatività.
“La scuola non è attrezzata per l’allegria: la gioia va strappata a viva forza” affermava Majakovskij agli inizi del ‘900. Oggi la situazione non è molto cambiata. La scuola in cui si va con piacere è quella dove c’è posto per la mente (che impara a conoscere il pensiero degli altri e fa emergere il proprio), ma anche per il corpo, dove c’è posto per le emozioni, dove si valorizzano le esperienze che i bambini già possiedono e si dà spazio alla comunicazione e alla creatività.
Educare alla creatività vuol dire permettere a ognuno di valorizzare se stesso attraverso l’espressione della propria originalità, ma vuol dire anche educare alla diversità: una didattica in cui si promuovano atteggiamenti creativi permette che si guardi alle cose sotto l’aspetto della novità; così l’altro e il diverso, non solo non respingono ma attraggono. Le cose e le persone non sono nemiche e il mondo viene vissuto come un oggetto da scoprire.
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